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Articolo su Elettro

 

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L'impianto elettrico in una concessionaria

Nel 2001 l'attività di Mape ha avuto un significativo riconoscimento sulla stampa specializzata con la pubblicazione sul N. 10 (novembre) del rivista ELETTRO di un articolo dedicato ad una referenza: la Concessionaria Autoarona a Dormelletto (NO). 

ELETTRO è una rivista formato tabloid che raggiunge ogni mese 23.000 lettori fra installatori di impianti elettrici, tecnici del settore elettrico, prescrittori, grossisti, rivenditori. Gli articoli e le rubriche sono redatti in forma estremamente semplice e pratica, oltre agli articoli prettamente tecnici.

Grazie alla disponibilità dimostrata dall'editrice Tecniche Nuove e da Autoarona, possiamo pubblicare nel seguito testo ed immagini dell'articolo.


Gli argomenti
introduzione
l'area espositiva
la soluzione: il sistema KNX
l'impianto bus
la messa in servizio
la protezione dell'investimento con KNX
i vantaggi
che cos'è e com'è nato il marchio KNX
l'intervista


Introduzione
Una recente ricerca svolta per conto di una catena francese operante nella grande distribuzione ha evidenziato come la corretta illuminazione di un prodotto possa portare a sorprendenti miglioramenti nei risultati commerciali. Non sfugge a questo principio uno dei prodotti che caratterizzano maggiormente la nostra vita quotidiana: l’automobile. Allo stesso tempo il controllo dell’illuminazione deve essere di facile utilizzo e di rapida implementazione. Un sistema di controllo per edifici con tecnologia bus KNX può agevolare di molto il raggiungimento di simili obiettivi. Semplice dal punto di vista impiantistico, con un’ampia offerta di prodotti e soluzioni, flessibile ed aperta, la tecnologia KNX si impone chiaramente come emergente nel settore dei sistemi bus. 

Negli ultimi anni il gruppo Volkswagen-Audi ha dato vita a punti vendita separati per i due marchi con il chiaro obiettivo di far percepire chiaramente ai clienti la differenziazione della propria offerta. Non fa eccezione in questo senso la concessionaria Autoarona srl: accanto alla sede attuale in Arona, è stata presa la decisione di aprire un punto vendita destinato esclusivamente al marchio Audi lungo la statale 33 del Sempione in località Dormelletto.





IERI
L'edificio prima della ristrutturazione
L’edificio, già in passato sede di un altro marchio automobilistico, si presentava in condizioni piuttosto approssimative e necessitava di una completa ristrutturazione anche dal punto di vista impiantistico. Come nelle precedenti realizzazioni, anche in questo caso occorreva dare un’impronta esclusiva e prestigiosa alla sede destinata ad ospitare i clienti di Audi.

OGGI
L'
aspetto attuale di Autoarona
Per quanto riguarda gli aspetti architettonici, seguendo le linee-guida della casa automobilistica tedesca, la costruzione avrebbe dovuto avere un’immagine tecnologica, mentre, dal punto di vista impiantistico, la realizzazione avrebbe dovuto manifestare piena coerenza con l’immagine di avanguardia dal punto di vista tecnico che caratterizza il marchio di Ingolstadt.


L'area espositiva
Il piano terra è caratterizzato dalla presenza della reception, da una postazione dedicata all’accoglienza ed alle trattative e da 4 piattaforme circolari rivestite in legno chiaro su ognuna delle quali è posizionata una vettura. Le piattaforme si suddividono in grandi e piccole; ogni gruppo è formato da una piattaforma piccola ed una grande. 


L'INTERNO
Nell'area espositiva le vetture vengono disposte sulle 4 piattaforme
Per la natura intrinseca del prodotto esposto, l’automobile, l’illuminazione riveste un’importanza fondamentale; spesso la scelta del cliente è compiuta proprio in base all’estetica definita dai designer che può essere valorizzata in modo decisivo da una opportuna illuminazione. Inoltre condizioni di luminosità diverse in funzione dell’ora e della stagione richiedono adattamenti frequenti; situazioni diverse devono essere previste per gli orari di apertura e di chiusura. Per espressa volontà della committenza tutte le situazioni devono poter essere richiamate da un punto centrale in modo semplice e rapido.


La soluzione: il sistema KNX
La necessità di dare risposta alle esigenze manifestate dalla committenza ed emerse in fase progettuale hanno indotto l’azienda Mape s.a.s. di Diego Pastore, incaricata della progettazione e della realizzazione dell’impianto elettrico, a proporre il sistema bus KNX.

Dal punto di vista illuminotecnico, si è scelto di illuminare ogni piattaforma grande per mezzo di 4 gruppi di 6 faretti ognuno: la sorgente luminosa è rappresentata da un’alogena a 24 V da 75 W di potenza; la piattaforma piccola conta un gruppo di faretti in meno. Ogni vettura viene illuminata dall’alto e lateralmente; un gruppo di faretti sospeso a soffitto provvede all’illuminazione dall’alto mentre lateralmente si distingue tra il gruppo di faretti fisso (a parete) e quello mobile (piantana) che può essere posizionato ed orientato liberamente grazie alla possibilità di prelevare l’alimentazione da torrette a pavimento dotate di prese di derivazione. 

Grazie alla possibilità di dimmerizzare le sorgenti luminose medianti dimmer universali KNX, per ogni vettura e per ogni suo orientamento si può trovare la giusta illuminazione per dare risalto nel modo più opportuno alle diverse forme aerodinamiche ed ai vari abbinamenti cromatici. La possibilità di dimmerizzare permette, inoltre, di trovare sempre la corretta intensità luminosa in funzione della luce naturale disponibile e di eliminare il carattere fastidioso ed invasivo di un’eccessiva illuminazione. Grazie ad un modulo per la realizzazione di scenari KNX è possibile generare e richiamare in sequenza per un intervallo di tempo predefinito molteplici scenari luminosi particolarmente attraenti durante le ore notturne che sono caratterizzate sulla statale 33, specie durante la bella stagione, da un intenso traffico a velocità molto contenuta. Effetti di fading, dissolvenze incrociate, sequenza temporizzate, alternarsi di illuminazione di accento e di base sono solo alcune delle possibilità messe a disposizione dalla tecnologia bus KNX. 


L'ASPETTO ILLUMINOTECNICO
Il pannello sinottico KNX permette il controllo completo dell'illuminazione dell'area espositiva
La richiesta di poter comandare l’illuminazione delle piattaforme da un unico punto è stata soddisfatta mediante un pannello sinottico in formato DIN A3 (475 x 352 mm), incassato a parete in prossimità della reception, che ha permesso di raggruppare i comandi degli apparecchi di illuminazione e di comandare diversi scenari luminosi. Questo tipo di pannelli offre il vantaggio di concentrare in un unico punto dispositivi di comando e di segnalazione per avere un immediato controllo dell’impianto. 

Con la tecnica tradizionale tuttavia, sarebbe stato necessario un complesso cablaggio punto-a-punto dal pannello a tutti dispositivi controllati con una notevole complessità circuitale; la massa di cavi necessaria sarebbe stata inoltre critica in un ambiente sprovvisto di controsoffitto e di sottopavimento. Grazie alla tecnologia bus, invece, la semplicità di esecuzione è stata sorprendente: con KNX è sufficiente portare al pannello l’alimentazione di rete 230 Vac ed il cavo bus 24 Vdc mediante il quale viene messo in collegamento il modulo centrale del pannello con tutti i dispositivi collegati al bus. 

Dal pannello, grazie a 16 potenziometri rotativi inseriti a lato della pianta che rappresenta graficamente l’area espositiva, è possibile impostare 3 livelli di intensità luminosa predefiniti in modo indipendente per ogni piattaforma/vettura. In questo modo è anche possibile dare un diverso risalto alle vetture esposte in modo semplice e veloce. Sempre mediante il bus KNX vengono comandati e controllati i faretti disposti incassati nel soppalco ed al piano superiore. 

L’impianto bus inoltre effettua l’accensione automatica in funzione della luminosità (mediante interruttore crepuscolare KNX) delle luci esterne consistenti nelle insegne e nei downlights installati nella parte di controsoffitto che sporge rispetto alle vetrine. KNX effettua inoltre il comando della caldaia dell’impianto di riscaldamento.


L'impianto bus
Rispetto ad una soluzione tradizionale, il sistema bus offre il vantaggio di semplificare enormemente l’impianto permettendo una flessibilità ed un livello di integrazione sconosciuti alle tecniche impiantistiche tradizionali. Poiché ad una linea bus KNX possono essere collegati fino a 64 dispositivi bus, per realizzare l’impianto attuale (52 apparecchi) è stata sufficiente una sola linea. 

Il sistema dispone quindi di una capacità di riserva che permette una certa espandibilità futura. La modularità di KNX, comunque, assicura anche ampliamenti superiori alle 12 unità consentite da questa prima linea semplicemente aggiungendo accoppiatori collegati ad altre linee, ad ognuna delle quali potranno essere collegati fino a 64 apparecchi bus.

Per l’alimentazione della linea è stato utilizzato l’apposito alimentatore KNX: esso è in grado di fornire la bassissima tensione di sicurezza SELV 24 Vdc necessaria al funzionamento dell’elettronica che interfaccia il bus con i moduli specifici delle varie funzioni (pulsanti, dimmer, uscite binarie, ecc.). 

L’alimentatore è stato posizionato nel quadro principale dove vi sono anche altri dispositivi di sistema come l’interfaccia RS232; è proprio attraverso l’interfaccia RS232 che ci si collega all’impianto con un PC portatile per programmare gli apparecchi bus. 
   
Per ogni gruppo di due piattaforme è stato disposto in prossimità un quadro secondario che comprende i dispositivi di protezione delle linee 230 Vac, 7 dimmer KNX ed un’uscita KNX ad 8 canali destinati al controllo ed al comando degli apparecchi di illuminazione. 

Grazie alla disposizione decentrata dei quadri secondari si sono ridotte le distanze necessarie al cablaggio degli apparecchi di illuminazione; inoltre ogni quadro è raggiunto soltanto da una linea a 230 Vac e dal cavetto bus. I dimmer KNX effettuano la regolazione dell’intensità luminosa delle sorgenti impiegate (lampade alogene da 75W); ogni dimmer è collegato ad un gruppo di 6 apparecchi di illuminazione. 

Il comando di accensione/spegnimento e la dimmerizzazione può avvenire tanto dai punti di comando incassati a parete, quanto dal pannello sinottico presso la reception. E’ importante anche sottolineare che il pannello sinottico, pur permettendo il comando ed il controllo di numerosi dispositivi bus KNX, non sovraccarica la linea bus sulla quale è installato poiché, agli effetti del conteggio, rappresenta un solo apparecchio KNX. Si noti che, grazie all’impiego della tecnologia bus KNX, ai comandi incassati a parete ci si è limitati a portare il cavetto bus (e la relativa tensione a 24 Vdc), evitando quindi di dover disporre nelle canaline i rigidi cablaggi a 230 Vac fino all’apparecchio da comandare. 

L’assegnazione di un punto di comando ad un particolare gruppo di apparecchi di illuminazione, definita concettualmente in fase di progettazione, è avvenuta effettivamente solo durante la messa in servizio dell’impianto. In questo modo, modifiche e variazioni rispetto al piano originale sono state possibili anche all’ultimo momento, senza dover intervenire fisicamente sui cablaggi.


La messa in servizio
Per la messa in servizio dell’impianto ci si avvale di un personal computer portatile. Il software ETS®, già utilizzato per la progettazione dell’impianto KNX, viene impiegato anche per effettuare la messa in servizio. Questa operazione consiste: 

- nell’indirizzamento degli apparecchi facenti parte dell’impianto; in altre parole ad ogni apparecchio viene assegnato un codice univoco, detto “indirizzo fisico” mediante il quale l’apparecchio può essere distinto da tutti gli altri collegati al sistema; 

- nel download del programma applicativo; con questa operazione in ogni apparecchio viene caricato il programma che l’apparecchio deve eseguire in funzione della particolare funzione svolta; 

- nel download del progetto ETS®; in questo modo vengono scaricati tutti i legami “logici” fra i vari apparecchi ai quali si fa riferimento nel linguaggio bus con il termine di “indirizzi di gruppo”. 


LA PROGETTAZIONE
Il progetto dell'impianto KNX presso Audi Autoarona realizzato con ETS.
ETS®  è un programma con il quale è possibile utilizzare tutti i prodotti KNX dei vari produttori semplicemente importandone la banca dati, generalmente scaricabile dal sito internet delle varie aziende. 

Tutte queste operazioni vengono eseguite collegando il personal computer al cavo bus attraverso l’interfaccia RS232 che, nel caso dell’impianto descritto, si trova nel quadro principale. Mediante la stessa interfaccia è possibile effettuare via PC la diagnosi dell’impianto ed eseguire rapidi interventi di riprogrammazione e di modifica dell’impianto, senza interrompere l’attività lavorativa all’interno degli ambienti.


La protezione dell'investimento con KNX
Il ricorso ad un sistema bus KNX ha come importante conseguenza per il cliente finale la protezione del suo investimento. Se le esigenze in futuro aumenteranno o cambieranno, sarà sufficiente collegare altri apparecchi bus KNX al cablaggio esistente, effettuando un aggiornamento del progetto software e programmando i nuovi dispositivi. Perfino funzioni e soluzioni che oggi non sono ancora state pensate potranno essere in futuro integrate all’impianto KNX esistente. 

Un’ulteriore garanzia è data dall’elevato numero di aziende produttrici che aderiscono allo standard KNX (oltre 130); fatto da non sottovalutare poiché libera il cliente finale dalla dipendenza da un solo costruttore, grazie alla compatibilità ed all’interoperabilità offerta da tutti i prodotti che riportano il marchio KNX: ad oggi oltre 4.500. Inoltre la disponibilità di prodotti KNX è assicurata a lungo termine; un fattore di scelta determinante poiché un impianto di questo tipo è destinato ad una vita utile che non si esaurisce certo nello spazio di qualche anno. La maggior parte delle aziende partner KNX vanta una storia pluridecennale ed alcune hanno ormai varcato la soglia del secolo di vita. 

La scelta basata solo sui vantaggi di breve periodo (costo del materiale, prima installazione) rende talvolta attraenti sistemi proprietari; la vita commerciale di questi sistemi è però, il più delle volte, assai più corta di quella dei sistemi aperti. Ecco allora che la scelta di un sistema proprietario appare decisamente più rischiosa per il cliente finale; ci si vincola ad un solo produttore, legando il destino del proprio impianto ad esso; un’eventuale scomparsa dal mercato del sistema o, peggio ancora, dell’azienda, renderebbe in futuro impossibili interventi di manutenzione ed ampliamento, costringendo la committenza a rifare interamente l’impianto con costi e disagi facilmente immaginabili.


I vantaggi
Drastica riduzione nel cablaggio
In un edificio a destinazione commerciale non dotata di sottopavimento e controsoffittatura la complicazione nel cablaggio necessaria per realizzare le stesse funzioni avrebbe comportato la necessità di avere molti più passaggi con canaline sottotraccia. La scelta del bus ha aiutato a ragionare in termini di “collegamenti logici” fra gli apparecchi e non di “circuiti fisici”; si pensi che in molti casi (ad es. per raggiungere comandi e sensori) nella canalina sottotraccia si è disposto il solo cavo bus. 

Flessibilità
Le modifiche in corso d’opera avrebbero comportato la necessità di rifare il cablaggio e, in qualche caso, di effettuare altre opere murarie per disporre nuovi passaggi cavi con allungamento dei tempi di consegna ed aumento dei costi installativi. Grazie alla scelta di un sistema bus, si sono potute apportare modifiche in funzione delle esigenze di committenza ed utenza anche in una fase molto avanzata dei lavori. Raggruppare diversamente gli apparecchi di illuminazione o cambiare la loro assegnazione ai vari punti di comando comporterà in futuro la sola riprogrammazione dei dispositivi. 

Tempo di realizzazione 
La riduzione nel cablaggio ha portato con sé un sensibile accorciamento nei tempi di installazione, agevolando la consegna dell’impianto nei tempi previsti in fase di pianificazione dell’opera. La possibilità di apportare rapide modifiche via software potrà essere sfruttata, non solo in fase di prima installazione, ma per tutta la vita utile dell’impianto. 

Espandibilità
L’avere a disposizione un cablaggio di segnale che percorre l’intero edificio permetterà in futuro, se le esigenze aumenteranno, di aggiungere nuove funzioni. Se la tecnologia KNX verrà adottata in altre sedi, sarà possibile un comando e controllo remoto dell’impianto (ad es. mediante la nuova interfaccia ISDN).


Che cos'è e com'è nato il marchio KNX
Il successo del sistema KNX non potrebbe essere spiegato senza risalire alla scelta fondamentale operata da numerose aziende leader nel settore elettrotecnico all’inizio degli anni ’90: adottare una tecnologia bus comune e riunirsi nell’associazione EIBA (European Installation Bus Association, sede a Bruxelles) con il chiaro obiettivo di dare vita ad un sistema aperto che non vincolasse progettisti e committenti ad un solo fornitore e permettesse di scegliere liberamente la soluzione più adatta ad ogni funzione. E’ così che è nato KNX, ormai riconosciuto come standard comune europeo de facto per i sistemi bus. Oggi l’offerta KNX può contare su oltre 4.500 prodotti realizzati da oltre 130 aziende ed il marchio KNX riportato su ogni apparecchio ne garantisce la compatibilità e l’interoperabilità con tutti gli altri. Niente di più comune, quindi, che vedere impianti come quello realizzato presso Autoarona nei quali, sotto il comune denominatore KNX, apparecchi di costruttori diversi funzionano in maniera coordinata ed integrata.

KNX è un marchio registrato dell’Associazione KONNEX International


L'intervista
Diego Pastore di Mape ci aiuta nel seguito a cogliere alcuni aspetti rilevanti della realizzazione e del sistema bus impiegato.

D: Qual’è stato il vantaggio più rilevante dal punto di vista installativo? 
R: Il sistema KNX adotta una tecnologia estremamente flessibile, basti dire che offre la possibilità di far dialogare tutti i dispositivi tramite un piccolo doppino e di definire e di modificare i circuiti via software. 

D: Dove avete avvertito maggiormente i vantaggi dati dalla flessibilità del sistema bus? 
R: Il sistema bus è stato molto utile perchè durante l’installazione dell’impianto sono state apportate molte modifiche al progetto iniziale e queste, con un’installazione di tipo tradizionale, avrebbero creato un notevole ritardo e molte difficoltà di realizzazione. Con il sistema KNX invece ci siamo limitati ad aggiungere dispositivi e realizzare piccole modifiche software. 

D: In questa realizzazione avete avuto anche un ruolo propositivo? 
R: Sì, in particolare abbiamo suggerito l’adozione del pannello sinottico che ha permesso di avere un controllo centralizzato dei vari scenari da un unico punto. Dal sinottico si possono comandare quattro piattaforme di esposizione in tre scene di luce, in maniera da poter far risaltare al meglio una vettura piuttosto che un’altra. Inoltre il sinottico permette la visualizzazione dello stato di tutti gli apparecchi di illuminazione dell’impianto. 

D: Quali sono, secondo voi, le prospettive dei sistemi bus? 
R: I sistemi bus, ed in particolare KNX, rappresentano sicuramente il futuro dell’installazione. Direi però che in molti casi sono già “il presente”; e non è necessario avere grandi edifici per coglierne i vantaggi ma, come dimostrano i casi di Autoarona e di altri nostri impianti, anche in installazioni con 50 apparecchi il bus ha fatto sembrare ormai “obsoleta” la tecnica tradizionale. 

D: Qual è l’evoluzione più interessante in atto nel mondo KNX? 
R: A mio parere la possibilità di intervenire da remoto per effettuare interventi di riprogrammazione o diagnosi dell’impianto senza doversi recare fisicamente sul posto grazie a strumenti come il software iETS o l’interfaccia per collegarsi via linea ISDN. 

D: Che cosa ne pensate in generale del sistema KNX? 
R: Penso che KNX sia un sistema bus “di serie A”, in quanto permette di effettuare automazioni complesse in modo semplice, sia per ciò che riguarda la parte software sia per la parte installativa; inoltre propone un’ampia gamma di prodotti che hanno un design innovativo ed una tecnologia all’avanguardia.

Articolo pubblicato su rivista Elettro nr.10, anno 2001, edito dalla casa editrice Tecniche Nuove.

 

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